Metodo Boel: Miopia degenerativa e distacco retinico (Testimonianza)

ecodoppler prima e dopo agopuntura Boel
Esami Ecocolordoppler retrobulbare prima e dopo i trattamenti di agopuntura Boel.

Mi chiamo Pietro Manganaro, ho 69 anni abito a L’Aquila in Abruzzo.

 In breve questo è il mio percorso:

  • Il 5 giugno 1990 mi viene riscontrata una cataratta precoce in entrambi gli occhi. In quel periodo l’impianto del cristallino veniva effettuato con buoni risultati solo a Milano in una clinica privata.  Procedo con l’intervento. Riesco a recuperare un po’ di vista, ma la miopia rimane. Con il passare degli anni la situazione peggiora, e inizio ad effettuare controlli frequenti.
  • Il 2 gennaio 2009 avviene il distacco di retina all’occhio sinistro. Vengo operato al reparto oculistico della mia città, recupero un po’ di luce ma perdo la visione centrale. Passano gli anni e la vista peggiora sempre di più, continuo le visite presso vari oculisti senza ottenere risultati.
  • Il 24 gennaio 2018 mi reco a Milano in un centro oculistico specializzato, effettuo vari esami e controlli, la diagnosi è “miopia degenerativa”.
  • Il 6 luglio 2019 prenoto una visita a Chieti dove mi dicono che non si può migliorare. Non voglio darmi per vinto 
  • nel 2020 mi reco in uno studio privato a Roma, ma dopo i controlli mi confermano la diagnosi e che la mia situazione non può migliorare. Preso dallo sconforto, con l’aiuto di mio fratello Donato, iniziamo una ricerca su internet e troviamo il centro di “Agopuntura Oculistica” della Dott.ssa Vannucci a Bologna.
  • Il 18 gennaio 2021 saliamo a Bologna. La Dott.ssa propone una seduta di prova per vedere se rispondo alla terapia, e con mio stupore dopo la prima seduta riesco a leggere la prima lettera del tabellone.

Voglio precisare che prima non riuscivo a vedere neanche il cibo dentro il piatto. Seguendo le indicazioni della Dott.ssa Vannucci, eseguo l’esame ecocolordoppler che evidenzia una più che scarsa micro circolazione oculare. Iniziamo le 10 sedute d’attacco previste dal Metodo Boel e la vista migliora. Al termine, ripetiamo l’esame ecocolordoppler che rivela che la micro circolazione è tornata ad un buon livello. La mia vista è migliorata, stabilizzata, non ho più la nebbia, e la luce è più forte. Si decide in seguito la terapia di mantenimento, con trattamenti periodici.

Nel ringraziare la Dott.ssa Vannucci sono ancora incredulo dei risultati ottenuti.

Pietro Manganaro 1 aprile 2021. Contatti: donato.manganaro@gmail.com

Testimonianza del fratello di Pietro. 

La vista per mio fratello Pietro e’ stata sin da ragazzo un serio problema. Controlli continui, occhiali, tentativi di cure senza nessun risultato. Con il passare degli anni la situazione e’ peggiorata, diagnosi di miopia degenerativa e distacco retinico. La risposta dei medici in tutta Italia era una sola: diventerà totalmente cieco. Preso dalla disperazione cerco su internet e trovo la dott.ssa Vannucci che pratica l’agopuntura col Metodo Boel. Per non lasciare nulla di intentato ho pensato: proviamo. Telefono e prendo appuntamento, la prima seduta evidenzia una carenza di microcircolazione oculare, ma la risposta alla terapia e’ buona.
Ad oggi, dopo varie sedute, mio fratello non e’ diventato cieco, e ha recuperato la vista di due anni prima.

Donato Manganaro – Mail: donato.manganaro@gmail.com

Nota dell’oculista Vannucci

Questa testimonianza è evidentemente molto sentita perché la vista già arrivata a 1/20 (che vuol dire leggere alla distanza di 1 metro quello che normalmente si legge a 20 metri di distanza), aveva cominciato a spegnersi per lunghi momenti durante la giornata, costringendo il paziente ad andare a letto ed aspettare il ritorno della vista. L’effetto era quello di un potenziometro che abbassa la luminosità di una stanza fino a lasciarla in penombra.
Questo era dovuto alle cellule della retina che, rimaste senza nutrimento, non riuscivano a trasmettere la luce al cervello e a formare l’immagine. Il trattamento con agopuntura ha permesso di superare questo momento critico riportando la vista a 1/20 stabile. I neuroni della retina ancora abili hanno ripreso a funzionare bene. In questo caso non si può sperare che la vista aumenti di più perché questo è il massimo del funzionamento possibile. Si può invece sperare di mantenere permanentemente questo residuo visivo che, per quanto basso, permette al paziente di essere autonomo in casa sua e continuare a vivere da solo.

Dott.ssa Valeria Vannucci


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