Ogni punto di agopuntura, quando stimolato, attiva una corrispondente area a livello del sistema nervoso centrale e produce uno specifico effetto terapeutico grazie alla produzione di endorfine.
E’ stato dimostrato di recente che l’inserzione dell’ago induce il ripristino delle connessioni cerebrali. L’agopuntura, andando a stimolare zone più ricche di vasi e nervi rispetto alle aree vicine, comporta il rilascio di sostanze endogene, rilassa i muscoli, ha un effetto antinfiammatorio locale, riattiva la circolazione, e la conduzione elettrica nervosa.
Nell’immaginario comune si pensa che ‘agopuntura è dolorosa, ma non è cosi. L’agopuntura non è dolorosa. Sono utilizzati degli aghi molto sottili. Durante l’infissione dell’ago, si può percepire una sensazione di scossa elettrica.
L’agopuntura si integra sempre positivamente con le terapie tradizionali.
In Italia l’esercizio dell’agopuntura è riservato esclusivamente ai laureati in Medicina e in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione medica, conseguita tramite esame di Stato.
In Italia l’esercizio dell’agopuntura è riservato esclusivamente ai laureati in Medicina e in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione medica, conseguita tramite esame di Stato.
Farmaci e agopuntura
Farmaci e agopuntura hanno lo stesso obbiettivo, curare la persona; ma è l’approccio alla malattia ad essere completamente differente. L’approccio farmacologico prevede che un farmaco curi una determinata malattia in ogni caso. Agopuntura e omeopatia invece, sono medicine molto personalizzate e individuali, con una visione olistica del paziente nella sua unicità. Il risultato ottenuto con i rispettivi trattamenti è differente.
I farmaci nella maggior parte dei casi agiscono per inibire la trasmissione del dolore (antidolorifici) o per sopprimere microrganismi o cellule dannose (antibiotici). Spesso il dolore è solo un sintomo e non la causa.
L’agopuntura agisce riparando i danni e rafforzando o ottimizzando le difese del corpo. All’agopuntura si possono associare dei farmaci e dei rimedi (omeopatici o fitoterapici) che potranno potenziare l’efficacia delle sedute.
La spia rossa
Possiamo usare una metafora: ipotizziamo una macchina in cui l’accensione della spia della benzina è dovuta alla mancanza di carburante. L’agopuntura cercherà di procurare il carburante per il motore, la terapia farmacologica cercherà di interrompere il contatto elettrico per spegnere la spia rossa.
Ogni punto di agopuntura, quando stimolato, attiva una corrispondente area a livello del sistema nervoso centrale e produce uno specifico effetto terapeutico grazie alla produzione di endorfine.
E’ stato dimostrato di recente che l’inserzione dell’ago induce il ripristino delle connessioni cerebrali. L’agopuntura, andando a stimolare zone più ricche di vasi e nervi rispetto alle aree vicine, comporta il rilascio di sostanze endogene, rilassa i muscoli, ha un effetto antinfiammatorio locale, riattiva la circolazione, e la conduzione elettrica nervosa.
Nell’immaginario comune si pensa che ‘agopuntura è dolorosa, ma non è cosi. L’agopuntura non è dolorosa. Sono utilizzati degli aghi molto sottili. Durante l’infissione dell’ago, si può percepire una sensazione di scossa elettrica.
L’agopuntura si integra sempre positivamente con le terapie tradizionali.
In Italia l’esercizio dell’agopuntura è riservato esclusivamente ai laureati in Medicina e in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione medica, conseguita tramite esame di Stato.
Se la causa è un ‘infezione batterica o virale, cioè qualcosa che va inibito, o eliminato, il trattamento chimico farmacologico è quasi sempre migliore. Bisogna chiedere al proprio medico se la propria condizione può essere curata efficacemente con i farmaci. Se la risposta è sì, si può sempre e solo assumere farmaci. Se la risposta è o “no” oppure che ci vorrà “molto tempo”, è opportuno avvicinarsi alla agopuntura. Nei casi in cui si assumono farmaci inibitori per una condizione cronica la cui causa non può essere eliminata, si finisce per dover prendere i farmaci per mesi, anni o addirittura per tutta la vita. Costantemente. Purtroppo questo succede molto spesso, con la conseguenza che, a lungo termine, si subiranno gli effetti collaterali da farmaci, che, vogliamo ricordarlo, sono la terza causa di morte nel mondo occidentale. La sinergia tra farmaci e agopuntura è vincente: consente di poter utilizzare i farmaci con un dosaggio molto basso, minimizzando gli effetti negativi sull’organismo (disturbi allo stomaco, ritenzione urinaria, alterazione della coagulazione).
Produzione di benefiche endorfine
Ogni punto di agopuntura, quando stimolato, attiva una corrispondente area a livello del sistema nervoso centrale e produce uno specifico effetto terapeutico grazie alla produzione di endorfine.
E’ stato dimostrato di recente che l’inserzione dell’ago induce il ripristino delle connessioni cerebrali. L’agopuntura, andando a stimolare zone più ricche di vasi e nervi rispetto alle aree vicine, comporta il rilascio di sostanze endogene, rilassa i muscoli, ha un effetto antinfiammatorio locale, riattiva la circolazione, e la conduzione elettrica nervosa.
Nell’immaginario comune si pensa che ‘agopuntura è dolorosa, ma non è cosi. L’agopuntura non è dolorosa. Sono utilizzati degli aghi molto sottili. Durante l’infissione dell’ago, si può percepire una sensazione di scossa elettrica.
L’agopuntura si integra sempre positivamente con le terapie tradizionali.
In Italia l’esercizio dell’agopuntura è riservato esclusivamente ai laureati in Medicina e in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione medica, conseguita tramite esame di Stato.
Facciamo alcuni esempi
Per esempio, nelle patologie osteoarticolari l’agopuntura ha la funzione di lubrificare le articolazioni e fornire nutrienti alla cartilagine in modo da facilitare la ristrutturazione del danno; le terapie farmacologiche usate per l’artrite e l’artrosi agiscono inibendo la produzione di sostanze che inviano segnali di dolore attraverso i nervi (antidolorifici e anti infiammatori).
Ma questo non significa affatto che i farmaci chimici siano sempre un male e l’agopuntura sia sempre un bene.
Per esempio con un caso di polmonite, l’agopuntura potrà solo cercare di migliorare la risposta del sistema immunitario e poche altre cose minori, raramente sufficienti per curare la polmonite. Le infezioni batteriche, come ad esempio le sinusiti acute o le broncopolmoniti richiedono una terapia antibiotica per eliminare i batteri o virus responsabili della malattia, in modo che il paziente guarisca.
Quando scegliere l'agopuntura e quando scegliere la terapia farmacologica?
Se la causa è un ‘infezione batterica o virale, cioè qualcosa che va inibito, o eliminato, il trattamento chimico farmacologico è quasi sempre migliore. Bisogna chiedere al proprio medico se la propria condizione può essere curata efficacemente con i farmaci. Se la risposta è sì, si può sempre e solo assumere farmaci. Se la risposta è o “no” oppure che ci vorrà “molto tempo”, è opportuno avvicinarsi alla agopuntura. Nei casi in cui si assumono farmaci inibitori per una condizione cronica la cui causa non può essere eliminata, si finisce per dover prendere i farmaci per mesi, anni o addirittura per tutta la vita. Costantemente. Purtroppo questo succede molto spesso, con la conseguenza che, a lungo termine, si subiranno gli effetti collaterali da farmaci, che, vogliamo ricordarlo, sono la terza causa di morte nel mondo occidentale. La sinergia tra farmaci e agopuntura è vincente: consente di poter utilizzare i farmaci con un dosaggio molto basso, minimizzando gli effetti negativi sull’organismo (disturbi allo stomaco, ritenzione urinaria, alterazione della coagulazione).
Produzione di benefiche endorfine
Ogni punto di agopuntura, quando stimolato, attiva una corrispondente area a livello del sistema nervoso centrale e produce uno specifico effetto terapeutico grazie alla produzione di endorfine.
E’ stato dimostrato di recente che l’inserzione dell’ago induce il ripristino delle connessioni cerebrali. L’agopuntura, andando a stimolare zone più ricche di vasi e nervi rispetto alle aree vicine, comporta il rilascio di sostanze endogene, rilassa i muscoli, ha un effetto antinfiammatorio locale, riattiva la circolazione, e la conduzione elettrica nervosa.
Nell’immaginario comune si pensa che ‘agopuntura è dolorosa, ma non è cosi. L’agopuntura non è dolorosa. Sono utilizzati degli aghi molto sottili. Durante l’infissione dell’ago, si può percepire una sensazione di scossa elettrica.
L’agopuntura si integra sempre positivamente con le terapie tradizionali.
In Italia l’esercizio dell’agopuntura è riservato esclusivamente ai laureati in Medicina e in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione medica, conseguita tramite esame di Stato.
Ogni punto di agopuntura, quando stimolato, attiva una corrispondente area a livello del sistema nervoso centrale e produce uno specifico effetto terapeutico grazie alla produzione di endorfine.
E’ stato dimostrato di recente che l’inserzione dell’ago induce il ripristino delle connessioni cerebrali. L’agopuntura, andando a stimolare zone più ricche di vasi e nervi rispetto alle aree vicine, comporta il rilascio di sostanze endogene, rilassa i muscoli, ha un effetto antinfiammatorio locale, riattiva la circolazione, e la conduzione elettrica nervosa.
Nell’immaginario comune si pensa che ‘agopuntura è dolorosa, ma non è cosi. L’agopuntura non è dolorosa. Sono utilizzati degli aghi molto sottili. Durante l’infissione dell’ago, si può percepire una sensazione di scossa elettrica.
L’agopuntura si integra sempre positivamente con le terapie tradizionali.
In Italia l’esercizio dell’agopuntura è riservato esclusivamente ai laureati in Medicina e in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione medica, conseguita tramite esame di Stato.
In Italia l’esercizio dell’agopuntura è riservato esclusivamente ai laureati in Medicina e in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione medica, conseguita tramite esame di Stato.
Facciamo alcuni esempi
Per esempio, nelle patologie osteoarticolari l’agopuntura ha la funzione di lubrificare le articolazioni e fornire nutrienti alla cartilagine in modo da facilitare la ristrutturazione del danno; le terapie farmacologiche usate per l’artrite e l’artrosi agiscono inibendo la produzione di sostanze che inviano segnali di dolore attraverso i nervi (antidolorifici e anti infiammatori).
Ma questo non significa affatto che i farmaci chimici siano sempre un male e l’agopuntura sia sempre un bene.
Per esempio con un caso di polmonite, l’agopuntura potrà solo cercare di migliorare la risposta del sistema immunitario e poche altre cose minori, raramente sufficienti per curare la polmonite. Le infezioni batteriche, come ad esempio le sinusiti acute o le broncopolmoniti richiedono una terapia antibiotica per eliminare i batteri o virus responsabili della malattia, in modo che il paziente guarisca.
Quando scegliere l'agopuntura e quando scegliere la terapia farmacologica?
Se la causa è un ‘infezione batterica o virale, cioè qualcosa che va inibito, o eliminato, il trattamento chimico farmacologico è quasi sempre migliore. Bisogna chiedere al proprio medico se la propria condizione può essere curata efficacemente con i farmaci. Se la risposta è sì, si può sempre e solo assumere farmaci. Se la risposta è o “no” oppure che ci vorrà “molto tempo”, è opportuno avvicinarsi alla agopuntura. Nei casi in cui si assumono farmaci inibitori per una condizione cronica la cui causa non può essere eliminata, si finisce per dover prendere i farmaci per mesi, anni o addirittura per tutta la vita. Costantemente. Purtroppo questo succede molto spesso, con la conseguenza che, a lungo termine, si subiranno gli effetti collaterali da farmaci, che, vogliamo ricordarlo, sono la terza causa di morte nel mondo occidentale. La sinergia tra farmaci e agopuntura è vincente: consente di poter utilizzare i farmaci con un dosaggio molto basso, minimizzando gli effetti negativi sull’organismo (disturbi allo stomaco, ritenzione urinaria, alterazione della coagulazione).
Produzione di benefiche endorfine
Ogni punto di agopuntura, quando stimolato, attiva una corrispondente area a livello del sistema nervoso centrale e produce uno specifico effetto terapeutico grazie alla produzione di endorfine.
E’ stato dimostrato di recente che l’inserzione dell’ago induce il ripristino delle connessioni cerebrali. L’agopuntura, andando a stimolare zone più ricche di vasi e nervi rispetto alle aree vicine, comporta il rilascio di sostanze endogene, rilassa i muscoli, ha un effetto antinfiammatorio locale, riattiva la circolazione, e la conduzione elettrica nervosa.
Nell’immaginario comune si pensa che ‘agopuntura è dolorosa, ma non è cosi. L’agopuntura non è dolorosa. Sono utilizzati degli aghi molto sottili. Durante l’infissione dell’ago, si può percepire una sensazione di scossa elettrica.
L’agopuntura si integra sempre positivamente con le terapie tradizionali.
In Italia l’esercizio dell’agopuntura è riservato esclusivamente ai laureati in Medicina e in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione medica, conseguita tramite esame di Stato.
Farmaci e agopuntura
Farmaci e agopuntura hanno lo stesso obbiettivo, curare la persona; ma è l’approccio alla malattia ad essere completamente differente. L’approccio farmacologico prevede che un farmaco curi una determinata malattia in ogni caso. Agopuntura e omeopatia invece, sono medicine molto personalizzate e individuali, con una visione olistica del paziente nella sua unicità. Il risultato ottenuto con i rispettivi trattamenti è differente.
I farmaci nella maggior parte dei casi agiscono per inibire la trasmissione del dolore (antidolorifici) o per sopprimere microrganismi o cellule dannose (antibiotici). Spesso il dolore è solo un sintomo e non la causa.
L’agopuntura agisce riparando i danni e rafforzando o ottimizzando le difese del corpo. All’agopuntura si possono associare dei farmaci e dei rimedi (omeopatici o fitoterapici) che potranno potenziare l’efficacia delle sedute.
La spia rossa
Possiamo usare una metafora: ipotizziamo una macchina in cui l’accensione della spia della benzina è dovuta alla mancanza di carburante. L’agopuntura cercherà di procurare il carburante per il motore, la terapia farmacologica cercherà di interrompere il contatto elettrico per spegnere la spia rossa.
Ogni punto di agopuntura, quando stimolato, attiva una corrispondente area a livello del sistema nervoso centrale e produce uno specifico effetto terapeutico grazie alla produzione di endorfine.
E’ stato dimostrato di recente che l’inserzione dell’ago induce il ripristino delle connessioni cerebrali. L’agopuntura, andando a stimolare zone più ricche di vasi e nervi rispetto alle aree vicine, comporta il rilascio di sostanze endogene, rilassa i muscoli, ha un effetto antinfiammatorio locale, riattiva la circolazione, e la conduzione elettrica nervosa.
Nell’immaginario comune si pensa che ‘agopuntura è dolorosa, ma non è cosi. L’agopuntura non è dolorosa. Sono utilizzati degli aghi molto sottili. Durante l’infissione dell’ago, si può percepire una sensazione di scossa elettrica.
L’agopuntura si integra sempre positivamente con le terapie tradizionali.
In Italia l’esercizio dell’agopuntura è riservato esclusivamente ai laureati in Medicina e in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione medica, conseguita tramite esame di Stato.
Se la causa è un ‘infezione batterica o virale, cioè qualcosa che va inibito, o eliminato, il trattamento chimico farmacologico è quasi sempre migliore. Bisogna chiedere al proprio medico se la propria condizione può essere curata efficacemente con i farmaci. Se la risposta è sì, si può sempre e solo assumere farmaci. Se la risposta è o “no” oppure che ci vorrà “molto tempo”, è opportuno avvicinarsi alla agopuntura. Nei casi in cui si assumono farmaci inibitori per una condizione cronica la cui causa non può essere eliminata, si finisce per dover prendere i farmaci per mesi, anni o addirittura per tutta la vita. Costantemente. Purtroppo questo succede molto spesso, con la conseguenza che, a lungo termine, si subiranno gli effetti collaterali da farmaci, che, vogliamo ricordarlo, sono la terza causa di morte nel mondo occidentale. La sinergia tra farmaci e agopuntura è vincente: consente di poter utilizzare i farmaci con un dosaggio molto basso, minimizzando gli effetti negativi sull’organismo (disturbi allo stomaco, ritenzione urinaria, alterazione della coagulazione).
Produzione di benefiche endorfine
Ogni punto di agopuntura, quando stimolato, attiva una corrispondente area a livello del sistema nervoso centrale e produce uno specifico effetto terapeutico grazie alla produzione di endorfine.
E’ stato dimostrato di recente che l’inserzione dell’ago induce il ripristino delle connessioni cerebrali. L’agopuntura, andando a stimolare zone più ricche di vasi e nervi rispetto alle aree vicine, comporta il rilascio di sostanze endogene, rilassa i muscoli, ha un effetto antinfiammatorio locale, riattiva la circolazione, e la conduzione elettrica nervosa.
Nell’immaginario comune si pensa che ‘agopuntura è dolorosa, ma non è cosi. L’agopuntura non è dolorosa. Sono utilizzati degli aghi molto sottili. Durante l’infissione dell’ago, si può percepire una sensazione di scossa elettrica.
L’agopuntura si integra sempre positivamente con le terapie tradizionali.
In Italia l’esercizio dell’agopuntura è riservato esclusivamente ai laureati in Medicina e in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione medica, conseguita tramite esame di Stato.
Facciamo alcuni esempi
Per esempio, nelle patologie osteoarticolari l’agopuntura ha la funzione di lubrificare le articolazioni e fornire nutrienti alla cartilagine in modo da facilitare la ristrutturazione del danno; le terapie farmacologiche usate per l’artrite e l’artrosi agiscono inibendo la produzione di sostanze che inviano segnali di dolore attraverso i nervi (antidolorifici e anti infiammatori).
Ma questo non significa affatto che i farmaci chimici siano sempre un male e l’agopuntura sia sempre un bene.
Per esempio con un caso di polmonite, l’agopuntura potrà solo cercare di migliorare la risposta del sistema immunitario e poche altre cose minori, raramente sufficienti per curare la polmonite. Le infezioni batteriche, come ad esempio le sinusiti acute o le broncopolmoniti richiedono una terapia antibiotica per eliminare i batteri o virus responsabili della malattia, in modo che il paziente guarisca.
Quando scegliere l'agopuntura e quando scegliere la terapia farmacologica?
Se la causa è un ‘infezione batterica o virale, cioè qualcosa che va inibito, o eliminato, il trattamento chimico farmacologico è quasi sempre migliore. Bisogna chiedere al proprio medico se la propria condizione può essere curata efficacemente con i farmaci. Se la risposta è sì, si può sempre e solo assumere farmaci. Se la risposta è o “no” oppure che ci vorrà “molto tempo”, è opportuno avvicinarsi alla agopuntura. Nei casi in cui si assumono farmaci inibitori per una condizione cronica la cui causa non può essere eliminata, si finisce per dover prendere i farmaci per mesi, anni o addirittura per tutta la vita. Costantemente. Purtroppo questo succede molto spesso, con la conseguenza che, a lungo termine, si subiranno gli effetti collaterali da farmaci, che, vogliamo ricordarlo, sono la terza causa di morte nel mondo occidentale. La sinergia tra farmaci e agopuntura è vincente: consente di poter utilizzare i farmaci con un dosaggio molto basso, minimizzando gli effetti negativi sull’organismo (disturbi allo stomaco, ritenzione urinaria, alterazione della coagulazione).
Produzione di benefiche endorfine
Ogni punto di agopuntura, quando stimolato, attiva una corrispondente area a livello del sistema nervoso centrale e produce uno specifico effetto terapeutico grazie alla produzione di endorfine.
E’ stato dimostrato di recente che l’inserzione dell’ago induce il ripristino delle connessioni cerebrali. L’agopuntura, andando a stimolare zone più ricche di vasi e nervi rispetto alle aree vicine, comporta il rilascio di sostanze endogene, rilassa i muscoli, ha un effetto antinfiammatorio locale, riattiva la circolazione, e la conduzione elettrica nervosa.
Nell’immaginario comune si pensa che ‘agopuntura è dolorosa, ma non è cosi. L’agopuntura non è dolorosa. Sono utilizzati degli aghi molto sottili. Durante l’infissione dell’ago, si può percepire una sensazione di scossa elettrica.
L’agopuntura si integra sempre positivamente con le terapie tradizionali.
In Italia l’esercizio dell’agopuntura è riservato esclusivamente ai laureati in Medicina e in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione medica, conseguita tramite esame di Stato.