L’ago nell’occhio-Articolo REPUBBLICA SALUTE

Agopuntura oculistica

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Una nuova tecnica contro le malattie degenerative

Articolo di Paola Emilia Cicerone pubblicato il 20 febbraio 2018

Arriva dalla Danimarca un nuovo metodo di agopuntura che sta dando risultati significativi nel trattamento delle malattie degenerative dell’occhio. Una novità interessante, in un settore in cui le terapie disponibili sono scarse e a volte invasive. « Acunova – così si chiama il metodo – nasce dall’esperienza dell’agopuntore danese John Boel che, partendo dalle teorie di un medico cinese, ha elaborato un sistema di puntura sulle articolazioni per stimolare le aree cerebrali e ottenere una risposta terapeutica mirata », spiega Alessandra Gulì, medico agopunturista e allieva di Boel. La nuova tecnica è stata sperimentata personalmente dal medico danese, che l’ha provata su se stesso per trattare dolori refrattari all’agopuntura tradizionale. « Solo in un secondo tempo Boel si è reso conto delle sue potenzialità per trattare problemi severi della vista e altre patologie » .Si è cominciato così a sperimentare e valutare l’efficacia di Acunova, con risultati piuttosto incoraggianti. « Si tratta di patologie diffuse come il glaucoma, che colpisce il 10% dei soggetti sopra i 70 anni, la retinite pigmentosa e le due forme di degenerazione maculare, anche quella secca per cui allo stato non esistono terapie », spiega la Dott.ssa Valeria Vannucci, la prima oculista in Italia a formarsi col metodo Boel nel lontano 2008 in Danimarca. agopunturaoculistica.it

Non è facile capire del tutto i meccanismi di funzionamento di Acunova: «sappiamo che gli occhi sono molto vascolarizzati e innervati, ed è plausibile che il trattamento agisca a questi due livelli», prosegue la Dott.ssa Vannucci. È stata osservata un’influenza positiva sulla vascolarizzazione dell’occhio, «attraverso esami strumentali come l’ecocolordoppler del circolo oftalmico  da cui si vede che il trattamento migliora il flusso sanguigno, e in molti casi arriva addirittura a normalizzarlo».

I controlli con Tomografia Ottica Computerizzata (Oct) hanno permesso di osservare in numerosi casi miglioramenti oggettivi nell’area maculare e retinica. «Secondo l’ipotesi di Boel  l’inserzione degli aghi provocherebbe una risposta riflessa, mediata dal sistema nervoso centrale, capace di promuovere i normali processi di autoguarigione propri del corpo umano».

Anche l’agopuntura tradizionale cinese è usata per trattare patologie oculari, con risultati meno soddisfacenti.

Acunova non fa però riferimento ai meridiani dell’agopuntura, ma ai dermatomeri, aree cutanee innervate dalle radici dei singoli nervi spinali.

«Gli aghi sono inseriti soprattutto nelle mani e nei piedi, comunque in corrispondenza delle articolazioni », spiega Gulì. E sono più corti e spessi di quelli tradizionali perché la stimolazione deve essere netta: il trattamento può risultare più fastidioso « ma per i pazienti c’è spesso la soddisfazione di vedere miglioramenti immediati che poi devono essere consolidati e mantenuti nel tempo ».Acunova, infatti, si basa su un approccio iniziale intensivo, con una decina di sedute in giorni consecutivi, che prevedono due applicazioni di aghi separate da un’ora di pausa.

Fonte: Archivio Repubblica salute
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